FUNZIONI DELLE EMOZIONI
Quante volte, pensando alle emozioni, le avete distinte in buone e cattive?
La gioia è bella, ci fa stare bene. Mentre tristezza, rabbia e paura sono brutte, vogliamo allontanarle e, ancor più, eliminarle totalmente.
In realtà, gli studi ci dicono che non esistono emozioni positive o negative: tutte sono una reazione adattiva ai cambiamenti nel contesto, tutte hanno un compito importante: insegnarci qualcosa.
Possiamo piuttosto dire che esistono buoni o cattivi equipaggiamenti da utilizzare per fronteggiare la varietà emotiva.
Ogni emozione, quindi, ha una funzione specifica. E troppo spesso ci dimentichiamo di ciò, considerando le emozioni più spiacevoli e difficili come “rovina momenti”.
Vediamo nel dettaglio le finalità delle emozioni primarie:
RABBIA: serve per far capire agli altri che qualcosa non ci piace e, di conseguenza, chiediamo che venga posta una fine.
Forse tra tutte, la rabbia è la più faticosa da gestire, a volte ci fa esplodere, ci fa dire o fare cose che in realtà non pensiamo, né faremmo mai.
PAURA: se si tratta di una paura “buona” ci salva la vita. Di fronte ad un pericolo, una difficoltà, un rischio ci mette in guardia e ci permette di reagire in maniera adeguata. Se si tratta di una paura “cattiva”, invece, ci blocca, ci paralizza, non ci aiuta ad affrontare le situazioni.
GIOIA: ci consente di condividere momenti e sensazioni belle con le altre persone. La gioia è contagiosa e vale la pena diffonderla.
TRISTEZZA: permette di tenere vicine le persone che ci vogliono bene. Quando qualcosa non va e ci sentiamo abbattuti, gli altri se ne accorgono, si avvicinano a noi, ci supportano, ci aiutano, ci sostengono. Ci stanno vicini e ci accolgono.
Un aiuto importante per fronteggiare la tristezza sono le lacrime: uscendo dai nostri occhi si portano via un po’ di tristezza e ci sentiamo meglio.
Se iniziamo a percepire le emozioni come portatrici di un messaggio, sarà più facile gestirle e accettarle. Abbiamo il diritto di provare tutte le emozioni, senza sentirci inadeguati e fuori luogo.